mercoledì 12 giugno 2019

5. Ofelimità e utilità nel sistema olistico umano


L’ofelimità[1] designa la qualità fondamentale degli oggetti economici: cioè il loro valore non sempre corrisponde al beneficio che attendiamo dal loro uso.
L’utilità del bene nel soddisfare un bisogno, indipendentemente dal fatto che il bene stesso lo soddisfi effettivamente, si esaurisce con la sua ofelimità per cui, quando giunge sul mercato, un oggetto, prima di essere utile, è ofelimo, cioè favorevole e idoneo per essere proposto in vendita.
Il prezzo di un orologio può superare cifre di quattro o cinque zeri, quando, per conoscere l’ora, oggi, basta guardarla sul telefonino; un grammo di cocaina non ha prezzo per chi ne ha dipendenza e, a tutti, è noto che la cocaina, oltre ad arrecar danno alla salute, produce guasti psichici e sociali incalcolabili.

Il bisogno si misura in quanto si è disposti a pagare per ottenere ciò che è necessario o che si desidera. L’economia giocata sul desiderio orienta le persone su mezzi creduti idonei per soddisfare bisogni inconsistenti.
Le persone sono incoscienti e sprovvedute quando seguono percorsi che si esauriscono nel consumare la cosa stessa per ciò che immaginano capace di restituire e non per il bisogno che effettivamente soddisfa; di contro le persone preparate, coscienti e consapevoli, prima di consumare, valutano i loro bisogni, indipendentemente dai desideri, sulla base delle previsioni dedotte dal proprio progetto esistenziale, e, conseguentemente, orientano la scelta in senso efficace su quanto occorre per soddisfare le proprie tendenze.
Da questa stessa considerazione dovrebbe dedursi che un’economia abbandonata alle sue teorie, non possa, da sola, costituire l’ossatura di una politica che inizia dalla famiglia e si dirama nei vari gradi dei rapporti che si costituiscono nel gruppo di appartenenza. Da persone sprovvedute, non si può crederle capaci di compiere scelte coerenti con un percorso orientato ad un modo di vita ragionevole; e dalle persone consapevoli non sono prevedibili comportamenti tali dal tenerle estranee dal fare scelte che esulino dal loro esclusivo tornaconto.
Quando il Governo del Paese, non avendo più credito né mezzi per far quadrare i conti disastrati dalla pressione del debito pubblico che aumenta in modo inverosimile, favorisce la diffusione delle slot machine con iniziative che dovrebbero indurre alla sollevazione moralisti, psicologi e sociologi, c’è da chiederci se i cittadini italiani saranno mai capaci di riacquistare un senso politico appropriato perché solo chi sia bravo, onesto e consapevole possa accedere alle stanze del potere per ricondurre la società ad equilibri compatibili con una vita civile decente e per portare a termine i cambiamenti resi necessari dai progressivi passi nello sviluppo delle tecnologie informatiche e della comunicazione.
Beni e servizi sono di due generi: quelli che, usati, recano un beneficio corrispondente all’offerta, e beni e servizi che, usati, recano benefici apparenti e dannosi nell’essere proposti in forme ingannevoli e configurati per dare benefici incerti e quasi mai vantaggiosi per chi li usa.
Libertari e Radicali sostengono che la valutazione del vantaggio è una questione soggettiva riguardante il consumatore libero di fare le sue scelte.
Liberali e Socialisti, entrambi democraticamente, dovrebbero convenire che nessuna politica economica e sociale possa essere condotta quando ofelimità e utilità collidono in modo da recar danno ai patrimoni, alla società e ai cittadini, considerati come un insieme di persone che condividono interessi comuni.
I Progressisti sono i più virtuosi, ma usano la libertà per proseguire il percorso sulla strada di un progresso che giungerà alla conquista dello spazio, determinando ancora una volta, dopo le scoperte in America, in Oceania e in Antartide, nei secoli a venire, nuove acquisizioni territoriali per lo sviluppo umanitario nello spazio planetario. Evidentemente il progressismo, pur rientrando in una realtà politica democratica e socio liberale sono una élite che si costituirà al di fuori dei giochi politici di noi comuni mortali.
°°°
Tutto ciò premesso occorre osservare olisticamente la Diade

[Equità <-> Ofelimità e Utilità]

opera tra le tessere della Tavola DIPRIS[2],

[Coscienza <-> Responsabilità] e [8. Accessibilità],

nel quadro della circolazione delle merci i cui prezzi sono indipendenti dal loro valore sul mercato.
Si tratta di una tesi secondo cui la Diade non è la somma delle parti di cui è composto il sistema umano ma un principio generale articolato nelle diverse discipline che lo trattano. Nel campo delle scienze umane si parla di olismo a proposito di quelle concezioni secondo cui oggetto delle scienze sociali sarebbero non gli individui e le loro azioni e preferenze, ma le strutture di cui gli individui farebbero parte e alle cui azioni esse non sarebbero riducibili. Tali concezioni sono criticate, nel campo delle scienze umane, dall’individualismo metodologico
È importante partire dalle slot machine per introdurre i rudimenti che reggono il fenomeno della circolazione delle merci, tra le quali la stessa moneta, non per i sui aspetti di valore, ma come sistema in cui la circolazione è considerata per i suoi vari aspetti che abbracciano le forme di baratto e di scambio regolato nei suoi vari modi come il dono, la compensazione per saldi bancari, o di pagamento anticipato, alla consegna o differito.
Ma alla base di tutto sta il dualismo intercorrente tra utilità e ofelimità che trova una soluzione razionale solo nel considerare l’economia ridotta al solo ruolo utilitaristico.
Gli economisti hanno detto tutto sullo scambio che consiste nell’osservare la dinamica del prezzo correlato alla quantità offerta e domandata, ma poco sul dono perché il dono non ha prezzo, anche se il donare rappresenta per tutti i popoli della terra, il pilastro per sostegno della famiglia e delle associazioni umanitarie che tutelano salute e ambiente.
Non c’è niente da misurare nello scambio di doni, come anche nel baratto avente per oggetto non solo merci ma anche beni mobili e immobili garantiti da titoli reali di possesso.
Dono e baratto, quindi, non avrebbero necessità di assoggettamento a valutazione monetaria se non in fase di primo acquisto attribuendo valori da 0, al netto di commissioni e oneri fiscali, in caso di dono, al valore sperato sul mercato nel caso di compravendita.
Lo scambio non dovrebbe essere oneroso quando il bene sia disponibile in quantità esuberante alle necessità della comunità. In tal caso il detentore del bene non potrà ridurne la disponibilità sul mercato con l’intento di stabilirne un prezzo, ma quello di esportare il bene attraverso un corrispondente mercato.
È il caso della acqua che in Puglia è sbandierata come merce rara, quando rara lo è per davvero quando i gestori trascurano le operazioni di manutenzione dell’acquedotto per cui le riserve accumulate nei bacini si disperdono, invendute, nei campi delle masserie.
Non posso nemmeno trascurare il mantra delle acque minerali che, prosciugando le fonti, rendono rara l’acqua perché venduta in bottiglia di plastica con affascinati etichette che ne indicano la composizione chimica e ne spiegano le caratteristiche organolettiche.
Utilità e ofelimità sono ancora i fattori principali di imponderabilità nelle scienze umane, troppo protese nella ricerca dell’utilità che, anziché corretta dall’ofelimità, tendono a rendere le merci disomogenee ai fini della loro valutazione sul mercato. È il caso dell’aggiunta di un additivo al prodotto ambiguamente enfatizzato dalla pubblicità.
Vilfredo Pareto lasciò in sospeso questo aspetto, ma introdusse i concetti fondamentali riguardanti le relazioni fra le persone con i loro comportamenti derivati da ragione e istinto (residui), con l'intromissione di sentimenti, di pregiudizi, di articoli di fede, e di altre simili inclinazioni, postulati, principi, che portano fuori dal campo logico-sperimentale (derivazioni).
Pareto, ai suoi tempi, l’equità stava ancora nascosta nella diade Coscienza e Responsabilità e si misurava sui mercati in un conflitto d’interessi permanente che dura tutt’ora.
La colonna centrale della tavola DIPRIS segna al centro le Risorse occorrenti alle "30. Persone e Famiglia" per esercitare il "4. Dominio" secondo i principi di "0. Libertà", regolanti le Istituzioni "31. Comunità", "32. Stato"; "33. Nazione"; "34. ONU".




[1] Ofelimità Termine introdotto da V. Pareto per indicare l’aspetto soggettivo dell’utilità ( p), ovvero la capacità di beni o servizi di soddisfare un desiderio o un bisogno individuale. Per Pareto, lo., in quanto caratteristica soggettiva, va tenuta distinta dall’utilità, perché nel linguaggio ordinario questa è intesa come proprietà intrinseca che beni o servizi possiedono di favorire lo sviluppo di una persona o della specie umana. (Treccani).
[2] Figura 10 a pag. 54

Tabella dei collegamenti in corrispondenza di questo post [Ord. 0/ Liv. E]
Ord/Liv
A
B
C
D
E
0
1
Coscienza e Responsabilità
Equità Utilità e Ofelimità
Accessibilità
Coerenza
2
Operosità e trasparenza
Occupazione
Libertà di espressione
Libertà di associazione
Libertà dal bisogno
3
Libertà dalla paura
Dignità
Risorse
Organismi associativi
Sussidiarietà
4
Consumo etico
Comunicazione e Propagazione
Valori Materiali, Strumentali e Umani
Fattore Impresa/lavoro
Patrimonio
5
Titolarità dei valori
Sicurezza
Salute
Uomo, Donna, Famiglia
Comunità e Stato
6
Patria, Persona e Famiglia
Comunità
Stato
Nazione
ONU



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